Sinner su una sedia a rotelle: cosa è successo a Miami

Nel bel mezzo del torneo di Miami, Jannik Sinner si è reso protagonista di una nuova esperienza: è stato ripreso in un video 

Il Miami Open, secondo dei due Masters sul cemento americano prima dell’inizio della lunga stagione sulla terra rossa, sta confermando quanto emerso nelle primissime settimane dell’anno. Jannik Sinner, sebbene meno brillante e dominante di Indian Wells, sta proseguendo nel suo percorso vincente.

Nella giornata di riposo intercorsa tra la sofferta vittoria contro Tallon Griekspoor e la successiva affermazione – molto più semplice ma in ogni caso non banale – contro Christopher O’Connnell, il campione azzurro ha avuto modo di provare una nuova esperienza. 

Ma cosa ha fatto Jannik ? Ha provato a giocare a tennis seduto su una sedia a rotelle. Ovviamente non si tratta di un esperimento di cattivo gusto. Tutto è invece frutto di un incontro che il 22enne della Val Pusteria ha avuto, proprio sui campi della Florida, con un’assoluta leggenda del tennis in carrozzina. Ma andiamo con ordine.

Sinner senza limiti: il cuore del campione

Il numero tre del ranking mondiale ha approfittato della giornata di riposo tra i sedicesimi e gli ottavi di finale per incontrare Alfie Hewett, una vera e propria leggenda del tennis in carrozzina.

Il 26enne inglese, ex numero uno al mondo (oggi è numero due) e vincitore di 8 prove del Grande Slam in singolare, si è trattenuto a lungo parlando col campione azzurro. Poi, dalle parole si è passati ai fatti. Jannik ha voluto testare in prima persona le difficoltà che può riscontrare un atleta nel giocare a tennis senza la normale mobilità dettata dalle gambe e dai piedi.

È stato così che Jannik, senza indugio, è salito sul supporto normalmente utilizzato da Hewett ed altri per fare due scambi col britannico. I pochi fortunati spettatori assiepati sulle tribune hanno potuto constatare ancora una volta come Sinner sia un campione anche di comportamenti.

Non sarebbe passato inosservata infatti, poche ore dopo, la prontezza con la quale l’altoatesino ha fatto scattare i soccorsi per aiutare una donna svenuta sulle tribune durante il suo incontro con O’Connell.