Matteo Berrettini si appresta a tornare in campo dopo il ko di Miami con Murray: già il prossimo torneo potrebbe essere decisivo
La parola d’ordine, mai come in questo momento storico, può e deve essere una sola: continuità. Al di là delle vittorie o delle sconfitte, verrebbe da dire. Matteo Berrettini, tornato in campo dopo sei mesi e tredici giorni in quel di Phoenix – il Challenger dove ha raggiunto la finale – ha partecipato al Miami Open, eliminato al primo turno da Murray, in una sfida contrassegnata anche da non trascurabili guai fisici.
L’azzurro, dopo un accenno di svenimento mentre era al servizio, ha portato comunque a termine l’incontro, riprendendosi dopo la crisi avuta nel bel mezzo del secondo set. Dopo aver rassicurato tifosi e addetti ai lavori con l’ormai consueto reel su Instagram, Berrettiniha confermato la sua presenza al torneo di Marrakech, occasione più che propizia per migliorare la sua deficitaria classifica.
Attualmente l’ex numero 6 del mondo, nonché finalista a Wimbledon 2021, occupa la 142esima posizione del ranking. Veramente una casella poco lusinghiera per un tennista che, prima della clamorosa esplosione di Jannik Sinner, aveva rappresentato il fiore all’occhiello del tennis italiano.
L’ATP 250 di Marrakech si presenta come un’occasione ghiotta per risalire da subito la china. Il fatto che il tennista torni in campo subito, senza stravolgere la sua tabella di marcia, è già poi di suo un ottimo indicatore delle sue condizioni fisiche.
Berrettini, la road map della rimonta passa da Marrakech
Considerando che la scorsa stagione, in un 2023 già passato alla storia come ‘annus horribilis’ della sua carriera, ‘The Hammer’ aveva saltato praticamente tutti gli appuntamenti sulla terra rossa ad eccezione di Monte Carlo – dove comunque si era ritirato prima del match di ottavi di finale contro Holger Rune – la possibilità di incamerare subito punti preziosi per il ranking è lì. Basta coglierla.
Al di là dell’àncora di salvataggio rappresentata dal meccanismo del ranking protetto – che Matteo deve usare con parsimonia, non essendo affatto illimitato il numero di tornei nei quali potrà usufruire di una classifica protetta – se c’è una cosa davvero importante, questa è la necessità di riprendersi una posizione più consona nella classifica ATP.
Se Berrettini dovesse incamerare le prime vittorie in Marocco, e confermare successivamente la presenza a Monaco di Baviera, Madrid, Roma e Parigi, l’ingresso in Top 100 già nel breve periodo è tutt’altro che irrealistico. A patto di andare avanti il più possibile in almeno alcune delle suddette competizioni. Berrettini è pronto a stupire: basta non subire altre fastidiose interruzioni nel cammino.
