Alla vigilia dell’importante torneo di Monte Carlo, Jannik Sinner ha parlato a lungo di aspetti solo indirettamente legati al tennis
Che fosse un ragazzo, prima che un personaggio, diverso dagli altri, ce ne eravamo già accorti prima che si imponesse come tennista di punta del circuito professionistico nonché come nuovo idolo degli sportivi italiani. Che avesse ben chiare quali fossero le priorità nella sua testa, anche. Che non fosse il ‘classico’ ragazzo di 22 anni incline ad una massiccia presenza sui social, con una condivisione di qualsivoglia contenuto riguardante anche l’intimo della sua vita privata, è chiaro ormai a chiunque.
Jannik Sinner da San Candido sembra davvero un alieno in un’epoca contrassegnata dall’apparire più che dall’essere. Dalla pubblicizzazione di tutto ciò che riguarda la propria esistenza, senza che talvolta ci siano neppure quei filtri dettati dalla gelosia del proprio privato. Da quel senso di riservatezza che sembra ormai svanito, sacrificato sull’altare delle visualizzazioni, del numero di followers, del ‘purché se ne parli, basta che se ne parli’.
Già noto per la sua allergia al mondo dei social media – eppure qualcuno continua a rimproverargli la scarsa partecipazione al circo mediatico che spesso ne deriva – Jannik resta fedele al suo modo di essere, nonostante una popolarità che altri avrebbero fatto fatica a gestire.
Lui no. Merito evidentemente di un’educazione familiare magari difficile da assorbire in adolescenza, ma che poi ha dato dei dividendi altissimi quando si è trattato di diventare ”uomini’. E come tale, come uomo, e non come giovane talento di appena 22 anni, ha parlato Sinner nel corso della conferenza stampa tenutasi alla vigilia dello start del torneo di Monte Carlo.
Sinner e quella voglia di normalità al di fuori del tennis
Dopo aver risposto alle domande dei giornalisti sull’importanza, in questo momento della stagione, di una preparazione atletica adeguata (‘Stiamo lavorando quasi più in palestra che in campo‘, ha detto), il campione azzurro si è soffermato su alcuni aspetti extratennistici che hanno destato la curiosità dei tifosi.
“La cosa principale per quanto mi riguarda è vivere felice e in salute. Voglio continuare ad avere una vita normale al di fuori del tennis. Spesso quando tornavo a casa da scuola, non trovavo i miei genitori perché entrambi erano al lavoro. Poi magari arrivava mia madre ma mio padre lo vedevo solo di sera perché aveva da fare“, ha incalzato il tennista.
“Sono loro che mi hanno fatto capire che c’è il lavoro e poi c’è la vita normale, la vita privata. E bisogna tenerle da parte. Quando passavano una brutta giornata al lavoro, li vedevo comunque ridere e scherzare: per me è stato l’insegnamento più grande“, ha concluso un ragazzo che evidentemente, tra i segreti del suo successo, può annnoverare anche una serie di solidi princìpi di vita.
