Intervistato dalla rivista ‘Vogue’, Jannik Sinner ha rilasciato una dichiarazione che ha lasciato tutti di stucco
È il tennista del momento, considerando che, negli ultimi 180 giorni, ha mostrato una crescita esponenziale, grazie alla quale ha scalato i vertici del tennis mondiale mostrandosi pressoché imbattibile.
Jannik Sinner da San Candido, svestiti i panni della giovane promessa su punto di esplodere, ha fatto quel salto di qualità che tutti quelli che lo hanno seguito da vicino avevano predetto.
Era solo una questione di tempo, dicono ora orgogliosamente i vari Simone Vagnozzi, Darren Cahill e Giacomo Naldi, quest’ultimo suo fisioterapista di fiducia. Se i limiti fisici che ne avevano condizionato le performance prima di ottobre 2023 risultano ora totalmente eliminati – anzi, Jannik appare più brillante che mai nonostante i tanti impegni agonistici – molto lo si deve ad un uomo che agisce spesso nell’ombra. Fuori dalle luci dei riflettori. Ma che ha un’importanza incalcolabile nell’economia del Sinner tennista ad alti livelli.
Stiamo parlando di Umberto Ferrara, il preparatore atletico del talento italiano. Colui al quale – con la compartecipazione dell’atleta, che ne segue fedelmente il programma – si deve la trasformazione fisica dell’atleta azzurro, capace ora di misurarsi sulle lunghe distanze senza risentirne in termini di crampi, poco fiato, poca energia nelle gambe. Ma qual è realmente il rapporto del campione altoatesino con Ferrara? Nell’intervista-fiume rilasciata a ‘Vogue’, Sinner ha parlato anche di questo.
Sinner, uno dei segreti del suo successo
Interpellato in merito agli sforzi fatti sotto la guida del sapiente professionista, 55enne bolognese di nascita, Jannik Sinner ha liquidato il tutto con uno scherzoso ‘Lo odio’, un chiaro riferimento alle fatiche alle quali è sottoposto con le terribili tabelle d’allenamento di uno dei membri più importanti del suo staff.
Informato della ‘gentile’ risposta di Sinner alla domanda sul loro rapporto, Ferrara è stato ovviamente al gioco, mostrandosi consapevole degli sforzi fatti dal suo assistito per rispondere alle sollecitazioni atletiche: “Lo so, lo so. Ma Jannik è un ragazzo molto intelligente. Sa che è un male necessario“, ha dichiarato il preparatore.
Dal canto suo Jannik ha poi spiegato nel dettaglio gli obiettivi del loro lavoro: “Sto cercando di diventare più forte, ma non più grosso. Credo che il mio punto di forza sia la flessibilità che ho negli scatti“, ha detto il campione. Il lavoro, il duro lavoro, paga sempre. Nel caso del 22enne altoatesino, il raccolto può dirsi davvero abbondante.
